Biografia

Alba Gonzales, sin da bambina, ha coltivato un’attrazione fatale per l’Arte.

Prima di scoprire il suo talento di scultrice da autodidatta, ha calcato le scene da danzatrice classica e si è espressa anche come cantante lirica.

Nata a Roma, in lei si mescolano origini mediterranee, in cui s’intrecciano il sangue della madre siciliana, con antenati spagnoli e greci, e quello del padre, di origine spagnola.

Da giovanissima viene ammessa alla scuola di ballo dell’Opera di Roma, dove, dopo dieci anni di studi, consegue il diploma con l’etoile e coreografa Attilia Radice, conseguendo il massimo dei voti, 20/20.

Ai tempi è convinta che la danza sia il suo destino, giacché, una volta diplomata, nel corpo di ballo dell’Opera di Roma ricopre il ruolo di solista e spesso anche di prima ballerina.

Ed è qui che incontra per la prima volta concretamente la scultura. Durante una seduta in sala prove dell’Opera, quella sua figura agile e scattante viene notata dallo scultore Luigi Scirocchi che le chiede di posare per una delle figure della “Fontana delle Muse”, opera imponente che l’Artista sta realizzando per adornare l’atrio dell’hotel Cavalieri Hilton, a Roma, sulla collina di Monte Mario.

Quella esperienza è per lei illuminante: comprende che anche quella declinazione dell’arte è in grado di solleticare la sua creatività, tant’è che inizia a plasmare figure di ballerinette con l’argilla che raccoglie sugli argini del Tevere. Un’attrazione che resta sopita dagli eventi della vita e che riemergerà una decina di anni dopo.

E’ l’amore a sconvolgere i suoi piani: incontra a un’audizione di un concorso di canto organizzato dall’ENAL il tenore Giuseppe Pietrantonio, giovane e brillante dottore commercialista.

Nel 1964 abbandona il mondo della danza e i due si sposano. Dal matrimonio nasceranno due figlie, Marzia e Silvia.

Nonostante l’intenso impegno di mamma e moglie, riscopre il suo amore e la sua propensione per la scultura, grazie a un amico di famiglia, critico d’arte, che ammira le figurine danzanti che aveva creato da ragazza, ispirandosi ad Auguste Rodin e la incoraggia a cimentarsi assiduamente nella scultura.

Alba coglie con grande impegno il consiglio e la sua prima Mostra personale è nel 1975, proprio al fatale Hotel Cavalieri Hilton, a Roma, con opere ispirate alla plasticità del corpo danzante.

Da allora s’impegna in un lungo apprendistato e frequenta, nel corso degli anni, alcune Fonderie celebri, fra cui la Fonderia Anselmi di Roma e, a Pietrasanta, la Fonderia Artistica Mariani, la Fonderia Artistica Versiliese, la Fonderia d’arte Massimo Del Chiaro, nonché, a Gambellara (Vc), la Fonderia Artistica Guastini.

Via via che assume maggiore padronanza dei suoi mezzi creativi passa dalle piccole fusioni in bronzo del 1974 a opere di medie e grandi dimensioni, ove affina stile e ispirazione.

Un altro anno fondamentale nella sua vicenda artistica è il 1978, allorché, invitata del critico e storico dell’arte Giorgio di Genova, colloca nella piazza del Duomo di Pietrasanta la sua prima opera monumentale, intitolata “Tettonica Organica”, ispirata a uno stile più asciutto, molto diversa dalle opere dei primi anni.

La sua espressività s’indirizza verso un’innovativa stilizzazione delle forme e dei corpi, ma approda anche all’utilizzo di altri materiali oltre al bronzo, come tufi, marmo e pietra, esplorandone tutte le opportunità rappresentative che essi le concedono.

Il suo percorso artistico la porta a frequentare i più importanti scalpellini della Versilia, in particolare lo studio di Sem Ghelardini e si emoziona nel vedere le proprie opere prender forma accanto a quelle dei più famosi Maestri internazionali della scultura contemporanea come Marino Marini, Henry Moore, César, Isamu Noguchi, Pietro Cascella, Pietro Consagra, Alicia Penalba, Fernando Botero e tanti altri.

Questo periodo di ‘costruzione artistica’ sfocia nell’elaborazione di alcuni filoni creativi, che forniranno un inconfondibile imprinting alle sue opere: essi s’intrecciano con la rielaborazione di figure etrusche; s’incarnano nei cicli “Uomini e Totem”, che presenta una raffigurazione fortemente astratta; si esprimono in “Amori e Miti” , che insegue un’ispirazione fantastica e mitologica e in “Sfingi e Chimere”, che fanno emergere il sostrato bestiale dell’animo umano, rappresentato con figure antropomorfiche e simbologie anticonformiste.

La scultrice calca, così, palcoscenici artistici nazionali e internazionali ove le sue opere vengono apprezzate e ricevono un’accoglienza entusiastica da parte della critica: le sue mostre percorrono un itinerario artistico con tappe a Roma, a Palazzo Venezia e, en plein air, nel ‘93/94 a Via Veneto e nel 2000 a Piazza San Lorenzo in Lucina; nel 2005 e 2006 sculture monumentali di Alba Gonzales vengono esposte in via del Babuino, durante le feste natalizie, con la Mostra ‘Nell’amore dell’arte’, in un itinerario di 8 statue monumentali, partendo da via della Croce fino a Piazza del Popolo.

Significativo è nell’estate 2008, il percorso espositivo della personale “Miti e Metamorfosi”, alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, fra le importanti consacrazioni della sua Arte.

Nell’estate del 2014, prima donna in quella cornice così suggestiva, è invitata a esporre in Costiera Amalfitana, a Ravello (Villa Rufolo e Auditorium Niemeyer) per la Fondazione Ravello con la mostra “Amor Maris”. Nel 2018, è la volta di un’altra esposizione personale di grande eco critica e mediatica, con la Fondazione Whitaker, dal titolo “Miti Mediterranei”, a cura della Fondazione Cultura e Arte presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele.

Fra le più importanti collettive in cui espone, può annoverarsi, nel 2011, la Biennale per i 150 anni dell’Unità d’Italia coordinata da Vittorio Sgarbi.

All’estero le esposizioni che l’anno avuta quale protagonista sono state numerose: a New York, Miami, Bruxelles; e, ancora, nel suo palmares vi sono 63 personali, da San Francisco a Losanna, da Parigi a Belgrado, Maastricht, Istanbul, Spalato, Vienna, Bucarest, Burgos e Sofia e 200 mostre collettive in tutto il mondo.

Le sue opere campeggiano in molte collezioni private; fra i suoi collezionisti privati, Silvio Berlusconi nel 2007/2008 le ha commissionato le 7 opere in bronzo per il Labirinto della Libertà, la più complessa e monumentale opera di Alba Gonzales, nella celebre Villa Certosa a Portorotondo; importanti intellettuali come Alberto Bevilacqua, Ennio Morricone hanno nelle loro case sculture di Alba Gonzales.

Un monumento inserito nel contesto urbano di Pietrasanta è la scultura in bronzo ‘Sfinge e Colomba‘ in Piazza Statuto; nella città toscana, capitale della scultura, si trovano custoditi anche i modelli in gesso di opere realizzate nelle fonderie e nei laboratori del marmo locali, collocati al Museo dei Bozzetti.

Opere, monumentali e non, della scultrice romana sono collocate alla Fondazione Ragghianti di Lucca; a Torre dei Passeri (PE), alla Pinacoteca di Arte Moderna ‘Fortunato Bellonzi‘.

Un’altra sua scultura si conserva nel Forte Spagnolo di L’Aquila.

All’estero, una scultura di due metri è collocata in Israele, a Herzliya, sul Ben Gurion Boulevard.

Fiumicino, la cittadina del litorale romano in cui ha sede il Centro Internazionale di Scultura Contemporanea “Pianeta Azzurro”, fondato nel 1988 sul Lungomare di Ponente di Fregene da Alba Gonzales e Giuseppe Pietrantonio, conta, ubicate in luoghi di grande visibilità, due statue monumentali: il “Pescatore dei Cieli” e “Chira, Centaura di Enea”.

Notevole è lo spazio espositivo permanente, visitabile su appuntamento, il quale raccoglie opere non solo dell’artista ma anche di altri esponenti della scultura nazionale e internazionale.

Un altro spazio espositivo della scultrice si trova a Pietrasanta, la Galleria Pianeta Azzurro, in via Stagio Stagi.

Moltissime sono le sculture frutto della creatività dell’artista romana, diventate il riconoscimento del talento di illustri premiati, ad esempio, per il “Premio Fellini”; per il Premio ‘Progetto uomo‘; per il Premio ‘Urbis et artis‘; per il ‘Premio Il Quadrivio‘.

Quasi un simbolo del corpus delle sue opere è la statuetta assegnata a Fregene, per il Premio “Pianeta Azzurro – I Protagonisti” di cui è promotrice l’omonima Associazione che Alba Gonzales presiede, fondato nel 1989 insieme al marito Giuseppe Pietrantonio, e giunto alla sua XIX edizione, quest’anno saltato a causa dell’emergenza COVID.

La creatività di questa sensibile e originale Artista, però, non conosce soste e Alba Gonzales affida alle sue opere i messaggi sull’eterna lotta fra il bene e il male, fra guerra e pace, fra giustizia e ingiustizia, fra vizi e virtù che caratterizzano da vari decenni la sua visione del mondo impressa nel marmo, nella pietra, nel bronzo, nei tufi.

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